Maxi deduzione per gli imprenditori che dal 1° settembre 2024 al 31 dicembre 2025 intendono assumere nuovi dipendenti. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto attuativo del Ministero dell’Economia e del Ministero del Lavoro, è diventata realtà la detrazione maggiorata del 120% del costo del lavoro per le aziende che, nel corso del 2024, aumenteranno il numero di assunti con contratto a tempo indeterminato. Il decreto, in particolare, rende operativo l’aumento della deduzione dal 100% al 120%, introdotto il 30 dicembre 2023 con la riforma dell’Irpef.
A chi spetta la maxi-deduzione
La deduzione è pensata per incentivare le assunzioni e si applica a tutte le imprese, indipendentemente dalla forma societaria, e ai lavoratori autonomi. Secondo le stime contenute nel Documento di Economia e Finanza, la misura potrebbe interessare circa 380 mila imprese. Sono esclusi i soggetti non titolari di reddito d’impresa, come gli imprenditori agricoli e chi svolge attività commerciali solo in via occasionale. Inoltre, non sono ricomprese nel provvedimento le società o gli enti in liquidazione ordinaria o giudiziale.
Quali assunzioni riguarda
La deduzione si applica alle assunzioni a tempo indeterminato effettuate dal 1° settembre 2024 al 31 dicembre 2025. Tuttavia, per poter beneficiare della maggiorazione del 120% (o del 130% per i lavoratori a maggiore tutela), il numero di dipendenti assunti a tempo indeterminato deve essere superiore rispetto all’anno precedente. Sono rilevanti sia le nuove assunzioni sia la trasformazione di contratti da tempo determinato a tempo indeterminato. Per casi particolari, come gruppi di imprese o contratti di somministrazione, ci sono regole specifiche chiarite nel decreto attuativo del 25 giugno 2024.
130% per le categorie svantaggiate
La maggiorazione sale al 130% in caso di assunzioni di lavoratori appartenenti a categorie svantaggiate, quali: persone con disabilità, donne con almeno due figli minori o prive di un impegno regolarmente retribuito da almeno sei mesi in determinati territori, donne vittime di violenza, lavoratori con sede in regioni con un PIL pro capite inferiore al 75% della media EU27 o compreso tra il 75% e il 90%, e un tasso di occupazione inferiore alla media nazionale, ex percettori di reddito di cittadinanza e giovani.
Come orientarsi tra le novità normative
La maxi deduzione per nuove assunzioni introdotta dal Governo è solo tra gli ultimi interventi in ordine temporale nel panorama normativo in materia di diritto del lavoro. Un ambito in continua evoluzione, con l’introduzione di nuove leggi e regolamenti che richiedono alle aziende di adeguarsi per rimanere conformi e poter godere di incentivi. In questo contesto, la giusta consulenza può rivelarsi un alleato prezioso per tutelare la propria azienda.
I principali vantaggi che derivano da questo tipo di servizio sono:
Evitare sanzioni e contenziosi – L’inadempimento alle norme in materia di diritto del lavoro può comportare sanzioni amministrative e persino contenziosi legali, con gravi conseguenze per l’azienda. La consulenza di un esperto aiuta a prevenire queste problematiche, garantendo di operare sempre nel rispetto della legge.
Gestire i rapporti di lavoro in modo efficace – Un consulente del lavoro può supportare gli imprenditori nella gestione quotidiana dei rapporti di lavoro con i propri dipendenti, dalla stipula dei contratti di lavoro alla gestione delle ferie e delle assenze, fino alla risoluzione di eventuali controversie.
Ottimizzare i costi – Esperti in diritto del lavoro possono aiutarti a ottimizzare i costi aziendali, evitando di incorrere in sanzioni o di dover affrontare contenziosi legali costosi. Inoltre, un consulente può individuare eventuali aree di miglioramento nella gestione dei rapporti di lavoro, contribuendo così ad aumentare la produttività e l’efficienza dell’azienda.
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Antonio Ciccarelli
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