Cresce l’export in Campania. La regione che conta 379.000 imprese attive e che un anno fa aveva toccato i 22,2 miliardi di valore dell’export, volando al primo posto tra le regioni del Sud Italia con un significativo + 29,3% di incremento rispetto al 2022, ha registrato nel primo trimestre 2024 un’ulteriore aumento del 9,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, confermando una dinamica molto positiva soprattutto se paragonata al dato nazionale (- 2,8%).
Il Rapporto Sace: Napoli prima provincia italiana
Lo dicono i dati di Sace, la società che sostiene le imprese italiane che esportano all’estero, nel suo rapporto annuale. Napoli è la principale provincia italiana per export, con un valore di beni esportato nel 2023 pari a 14,5 miliardi. La farmaceutica è il principale settore di export regionale con una quota del 28% e un valore di merci esportate raddoppiato a oltre 6 miliardi nello scorso anno. In crescita anche le esportazioni di alimentari e bevande (+ 6,6%) trainate in particolare da frutta e ortaggi, e mezzi di trasporto (+64%) sulla spinta delle vendite di autoveicoli.
La crescita del Mezzogiorno
Ma a registrare un trend positivo è l’intero Sud Italia, sulla scia di quanto aveva già prodotto lo scorso anno. Se nel 2023, infatti, il Mezzogiorno ha esportato beni per un valore di 68,3 miliardi di euro pari a circa l’11% dell’export italiano e in crescita del 2,9% rispetto all’anno precedente, quest’anno va ancora meglio: l’aumento delle esportazioni è stato nel primo trimestre del 2024 pari al 5,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno passato.
Sfide e opportunità dell’internazionalizzazione
Numeri che sottolineano che, in un panorama economico mondiale in continua trasformazione, l’internazionalizzazione delle imprese non è più un’opzione, ma una necessità per rimanere competitive. Le aziende che abbracciano l’internazionalizzazione possono beneficiare di una serie di vantaggi, tra cui l’accesso a nuovi mercati, la diversificazione del rischio e l’incremento delle opportunità di business.
Servizi per l’internazionalizzazione delle imprese
Oltre alle attività di affiancamento e informazione svolte da istituzioni come le Camere di Commercio, l’ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane) e il Ministero dello Sviluppo Economico, sono disponibili diverse forme di finanziamento per le aziende che desiderano internazionalizzarsi, come ad esempio i contributi a fondo perduto e i prestiti agevolati. Per aiutare le imprese a navigare attraverso il complesso labirinto dei mercati esteri e adottare le strategie più adatte alle proprie esigenze sono attive una serie di prestazioni dedicate.
Consulenza strategica: consulenti esperti che offrono supporto nella definizione di una strategia internazionale personalizzata, aiutando le imprese a identificare i mercati target, valutare le opportunità e sviluppare un piano d’azione efficace.
Formazione: programmi di formazione specifici che forniscono alle aziende le competenze necessarie per gestire con successo le operazioni internazionali, dalla gestione della catena di approvvigionamento alla negoziazione con partner esteri.
Assistenza operativa: servizi di assistenza pratica che supportano l’implementazione delle strategie internazionali, offrendo supporto logistico, assistenza legale e servizi di localizzazione per facilitare l’ingresso nei nuovi mercati.
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