Dai dati del Rapporto Welfare Index PMI 2024, promosso da Generali con SME EnterPRIZE e patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, emerge il ruolo sempre più importante delle Piccole e medie imprese nel sostegno alle comunità e alle famiglie. Queste, infatti, stanno sono più veloci nell’implementare piani di benessere e spendono molto di più per dipendente rispetto alle grandi aziende, con effetti significativi sui conti e sui territori in cui operano.
Il numeri del welfare aziendale nelle PMI
Secondo il rapporto, in particolare, oltre il 68% delle PMI italiane superano il livello base di welfare aziendale. Il numero di PMI con livelli “molto alti” e “alti” di welfare è raddoppiato, passando dal 10,3% nel 2016 al 24,7% nel 2022. Se il 70,7% delle grandi aziende (oltre 250 dipendenti) raggiungono livelli elevati di welfare, anche il 66,8% delle PMI con 101-250 dipendenti raggiunge ottime performance. Inoltre, il numero di microimprese con un livello elevato di welfare è cresciuto dal 7,7% nel 2017 al 15,1% nel 2022.
Un incremento dovuto in parte alla semplificazione delle normative e alle risorse pubbliche destinate alla protezione sociale, che incoraggiano anche le aziende più piccole a supportare le famiglie dei dipendenti.
Produttività, fatturato e impatto sociale nelle PMI: i benefici del welfare
Il welfare aziendale contribuisce anche ad aumentare produttività e fatturato. Il rapporto Welfare Index PMI, infatti, mostra che le imprese con un welfare avanzato ottengono performance superiori alla media e crescono più velocemente in termini di risultati economici e occupazione. Per la prima volta, inoltre, l’analisi dimostra che il welfare aziendale è anche un fattore di resilienza: le PMI con welfare avanzato hanno resistito meglio alla pandemia e mostrato maggiore slancio nella ripresa. Queste realtà imprenditoriali hanno anche un maggiore impatto sociale sui propri stakeholder, inclusi lavoratori, famiglie, fornitori, clienti e comunità e contribuiscono maggiormente alla crescita dell’occupazione femminile e giovanile. Le imprese che vedono il welfare come leva strategica di sviluppo sostenibile sono raddoppiate, passando dal 6,4% del 2016 al 14,1% del 2022. Di queste, l’87,5% genera un impatto sociale elevato, contro una media generale del 38%. Nelle PMI agli stadi iniziali di sviluppo del welfare, questa percentuale si ferma al 6%.
Perché investire nel welfare aziendale
I vantaggi per le aziende che adottano un piano di welfare aziendale sono molteplici:
Migliore attrattività del lavoro: un’azienda che offre strumenti competitivi per i dipendenti è più attrattiva per i talenti, che sempre più spesso scelgono dove lavorare in base alle opportunità di conciliazione vita-lavoro e di benessere.
Aumento della fidelizzazione dei dipendenti: i dipendenti che si sentono valorizzati dall’azienda sono più propensi a rimanere a lungo, riducendo il turnover e i costi di assunzione.
Migliore clima aziendale: un piano di welfare aziendale ben strutturato può contribuire a creare un clima aziendale più positivo e collaborativo, aumentando la produttività e la soddisfazione dei dipendenti e riducendo l’assenteismo.
Per implementare un piano di welfare aziendale che consenta di massimizzare i benefici fiscali sia del personale sia dell’azienda stessa, è possibile rivolgersi al nostro servizio dedicato. Consulenti esperti identificheranno la soluzione più adatta alla realtà imprenditoriale, nel pieno rispetto della normativa.
Fai del benessere aziendale la chiave per il successo a lungo termine della tua impresa!
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Antonio Ciccarelli
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