La Commissione europea ha autorizzato il prolungamento di altri sei mesi della Decontribuzione SUD, l’ agevolazione che riconosce uno sgravio contributivo del 30% a sostegno dell’occupazione nel Mezzogiorno.
La misura
Introdotta dalla Legge di Bilancio del 2021, la Decontribuzione Sud si inserisce nell’ampio quadro di bonus assunzioni 2024, già recentemente riformato dal Decreto Coesione. Interessa nello specifico i datori di lavoro privati, anche non imprenditori, con sede nelle Regioni del Meridione: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. La misura è stata prevista fino al 2029, ma per diventare operativa ha bisogno dell’autorizzazione da parte della Commissione UE, in quanto rientra nell’ambito degli aiuti di Stato. Si tratta di un provvedimento che fino ad oggi ha consentito alle imprese meridionali di recuperare competitività, alleggerendo il peso dei gap territoriali, e che ha già interessato circa 3 milioni di dipendenti, con un costo di 3,3 miliardi l’anno, diviso fra ricorse nazionali ed europee.
La proroga di sei mesi
La proroga di ulteriori sei mesi prevede però una limitazione: l’esonero del 30% è prorogato al 31 dicembre per le sole assunzioni fatte entro il 30 giugno. Non opera più, quindi, per le assunzioni successive a quella data. In attesa di capire quali saranno le modifiche annunciate dal Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR Raffaele Fitto, attualmente l’agevolazione riconosce l’esonero contributivo per tutti i rapporti di lavoro dipendente ad esclusione del settore agricolo, finanziario e dei contratti di lavoro domestico con i seguenti massimali: 30% fino al 31 dicembre 2025; 20% per il 2026 e il 2027; 10% per il 2028 e il 2029.
Come orientarsi tra le novità normative
La recente proroga della misura Decontribuzione Sud rappresenta solo l’ultimo aggiornamento nel vasto e complesso panorama normativo del diritto del lavoro. Questo ambito è in continua evoluzione, con l’introduzione di nuove leggi e regolamenti che obbligano le aziende a conformarsi per sfruttare incentivi e agevolazioni. Per gli imprenditori, tenersi aggiornati può risultare un compito arduo, specialmente se mancano delle conoscenze e degli strumenti adeguati. In questo contesto, una consulenza adeguata può rivelarsi un alleato prezioso per tutelare l’azienda e garantirne la serenità.
Ecco alcuni dei vantaggi derivanti da un servizio di consulenza specialistica:
Evitare sanzioni e contenziosi: Il mancato rispetto delle norme sul diritto del lavoro può comportare sanzioni amministrative e contenziosi legali, con gravi conseguenze per l’azienda. La consulenza di un esperto permette di prevenire tali problemi, garantendo il pieno rispetto delle leggi.
Gestire i rapporti di lavoro in modo efficace: Un consulente del lavoro può supportare gli imprenditori nella gestione quotidiana dei rapporti di lavoro con i dipendenti, dalla stipula dei contratti alla gestione delle ferie e delle assenze, fino alla risoluzione di eventuali controversie.
Ottimizzare i costi: Gli esperti in diritto del lavoro possono aiutare a ottimizzare i costi aziendali, evitando sanzioni o contenziosi legali costosi. Inoltre, un consulente può identificare aree di miglioramento nella gestione dei rapporti di lavoro, contribuendo ad aumentare la produttività e l’efficienza dell’azienda.
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Antonio Ciccarelli
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